1. La qualità: concetto, significato e criteri per meglio comprendere, riconoscerne i valori e orientare le scelte di consumo.
2. Le etichette dei prodotti alimentari: conoscere il significato e la funzione di una etichetta alimentare. Acquisire la conoscenza degli elementi in essa inseriti finalizzati ad indirizzare il consumatore ad una scelta consapevole e responsabile.
Docente: Leonardo Tartaglia
Il cervello e la sua salute
a) cenni di anatomia e funzione del cervello
b) l’alimentazione e l’attività fisica
c) il sonno e il gioco
d) musica e cervello
e ) la socialità
Docente: Mauro Moretto
Possono le energie rinnovabili cambiare il mondo?
1. Faremo una carrellata di alcune semplici informazioni tecniche, utili a delineare i contorni dell’argomento e a inquadrarne le dimensioni. Partiremo da capire come misurare l’energia in modo chiaro e comprensibile a tutti perché “solo ciò che si misura si può migliorare”, per fare poi una breve rassegna di alcune fonti di rinnovabili e pulite, che tutti possiamo avere a casa.
2. Analizziamo un paio di esempi di “usi energetici” molto rilevanti per la nostra vita quotidiana: l’automobile e l’abitazione. Allarghiamo poi lo sguardo, per capire in che modo e in che misura l’energia è importante per la nostra società e per l’intera nostra civiltà.Infine concludiamo, provando a dare una risposta alla domanda che intitola le due lezioni, ovvero: “possono le energie rinnovabili cambiare il mondo?”Docente: Lorenzo De Bortoli
“Stelle comete”, sono veramente stelle?
Nell’immaginario collettivo la “Stella Cometa”, richiama subito all’iconico oggetto con le cinque punte e la lunga coda associato al presepe natalizio, ma in astronomia quest’oggetto è veramente una stella? Dopo aver definito brevemente cos’è una stella e aver fatto riferimento al nostro Sole e al sistema solare, si parlerà dei vari oggetti che si trovano in esso, con particolare riguardo agli asteroidi e alle comete.
Proiezione del documentario
La coraggiosa storia del pioniere della ricerca scientifica Cesare Maltoni
A cura dell’Istituto Ramazzini di ricerca sul cancro di Bologna, con un intervento della ricercatrice Simona Panzacchi
Docente: Silvana Leggerini
La matematica delle bolle di sapone.
Tutti i fenomeni naturali avvengono spontaneamente in modo tale da “sprecare” la minore energia possibile. Le bolle di sapone, da quando sono diventate oggetto di studio, hanno aiutato a comprendere alcuni aspetti della biologia, della fisica e della chimica e hanno permesso di risolvere in modo “naturale” alcuni problemi che richiederebbero lunghi e complessi calcoli.
Docente: Fabio Lanza
Due lezioni di Astronomia
Queste due lezioni di tema astronomico desiderano collegarsi con i temi affrontati nelle lezioni di Filosofia che vertono sulla “parola”, ma calati nel contesto della ricerca scientifica e dell’Astronomia in particolare.
PRIMA LEZIONE: LE PAROLE DELL’ASTRONOMIA
Le parole usate in Astronomia hanno spesso una storia interessante: alcune come pianeta, satellite, meteora/meteorite, asteroide, pulsar, quasar, buco nero, e altre mostrano la millenaria meraviglia per oggetti estranei, anzi, alieni, alla nostra esperienza quotidiana; alcune come azimut, zenit, nadir, saros, zodiaco, sizigia (sigizia), epatta, parsec e altre sono curiose per la loro etimologia.
SECONDA LEZIONE: PLUTONE NON È PIÙ UN PIANETA?
La seconda lezione approfondirà un tema specifico di Astronomia per vedere come le parole siano molto importanti nella scienza e come si comporti la comunità scientifica quando deve arrivare a ridefinire una
parola di uso comune. Il caso analizzato è il declassamento di Plutone da “pianeta” a “pianeta nano” del Sistema Solare, decisione che ha portato a polemiche anche molto aspre, non solo tra i planetologi. Sarà
l’occasione per vedere come il concetto di pianeta e di sistema planetario siano cambiati in modo notevole negli ultimi trent’anni.
Docente: Chiara Baiocco
Introduzione all’antropologia
Docente: Nicolò Favotto
Il genocidio del Rwanda
AbaHutu, AbaTutsi, conflitto etnico, milizie armate, genocidio, colonialismo, machete… Africa.
Sono parole severe, cariche di un potere emotivo capace di suscitare immagini cruente, selvagge producendo nella nostra mente di Europei l’idea di un continente primitivo, ancora incastonato tra una fantomatica età della pietra ed una contemporaneità travagliata contrassegnata da violenze, governi corrotti, tribalismi, condizioni di povertà, ruberie di materie prime, assenza di servizi sanitari base.
L’immagine distorta di un terzo mondo africano , “nero”, il quale necessita, come un bambino, ancora di tutto da parte del “primo mondo”: sostegno economico-imprenditoriale, scolarizzazione missionaria, programmi umanitari, educazione. Immagine che ci lascia tutt’oggi confusi, disorientati, responsabilizzati e, allo stesso modo, de-responsabilizzati.
Le parole elencate all’inizio sono forse tra le più comuni sul linguaggio africano a cui siamo abituati, le più evocative. E se per vedere l’Africa con occhi differenti fosse necessario leggere tali parole con un risvolto critico, alla maniera dei più moderni studi storici e antropologici? E se attraverso una critica alle parole potessimo avere accesso ad una narrazione differente?
La narrazione a cui potremmo certamente accedere sarebbe, senza ombra di dubbio, quella rwandese: difficilmente si accederebbe ad esempio più efficace su come l’uso di tali parole è stato in grado di erigere un monumento ad un pensiero monolitico coperto di sangue. Nell’aprile del 1994 lo stato del Rwanda è divenuto noto a causa dell’incredibile esplosione di violenza che solo recentemente si è visto attribuire il termine “genocidio”: come fu possibile, quali furono le sue origini e il susseguirsi degli avvenimenti? In che modo le parole del linguaggio comune hanno influenzato il massacro e il nostro pensiero non solo sul Rwanda ma sull’ intero continente africano?
Docente: Francesco Andolfato
Tradizione e innovazione nella musica anglo-americana degli anni ’60
1. Prezzemolo, salvia, rosmarino e timo
2. Se la musica è il cibo dell’amore continua a suonare
Una notevole conoscenza di poesia, prosa e teatro ispirò la produzione delle più conosciute canzoni degli anni ’60. Molti testi degli autori del periodo hanno come fonte la letteratura medioevale e moderna come d’ altra parte nella loro musica possiamo trovare espliciti riferimenti ai grandi musicisti del passato e in particolare a Bach. Nelle due lezioni saranno analizzati alcuni testi significativi delle canzoni dei Beatles e altri noti cantautori.
Docente: Elisabetta Maschio
Joseph Maurice Ravel (1875 – 1937) è stato un compositore, pianista e direttore d’orchestra francese.
È stato spesso collegato all’impressionismo insieme al suo contemporaneo più anziano Claude Debussy, sebbene entrambi i compositori respingessero il termine.
Docente: Carlo Arcidiacono
Pasolini regista
“Il cinema non è una tecnica letteraria, ma una vera e propria lingua. Ho pensato quindi, in maniera forse un po’ avventurosa, di passare al cinema per abbandonare l’Italiano. Cioè per fare una specie di rinuncia, di rinnego”. Una panoramica sul cinema di uno degli intellettuali più controversi del Novecento.
Docente: Pia Masiero
La macchia umana: l’America secondo Philip Roth
La macchia umana (2000) completa la cosiddetta trilogia americana di Philip Roth. Nathan Zuckerman, il più amato degli alter ego di Roth ricostruisce immaginativamente la vicenda tragica di Coleman Silk sullo sfondo di un’America segnata da profonde contraddizioni.
L’ora di poesia
Letture di poesie scelte dagli iscritti all’Utem
Docente: Danilo Bonora
La figura e le opere di Mario Andrea Rigoni, saggista, critico e poeta.
«Academico di nulla Academia». Così uno dei suoi allievi ha descritto Mario Andrea Rigoni, riecheggiando un autoritratto di Giordano Bruno. Studioso del pensiero di Leopardi, amico e traduttore di un aforista vertiginoso come Cioran, amante dello scetticismo più radicale, Rigoni era un italianista, un erudito e uno scrittore di aforismi anche in forma narrativa e poetica.
Riteneva – con T. S. Eliot e pensando all’amico Cioran – «che nella storia del pensiero si possano individuare due genealogie e due tradizioni: una è quella dei filosofi, l’altra è quella dei saggi». L’inventore del genere saggistico, il supremo dilettante Montaigne, aveva iscritto sulle travi del soffitto il «Non comprendo» di Sesto Empirico, perché deridesse dall’alto la sua vanagloria di studioso. Il titolo di «sapiente», il cui pensiero nasce dall’esperienza e tocca «le verità permanenti dell’uomo e della vita», sembra il più adatto a ritrarre l’intellettuale che è stato Rigoni.
Docente: Sandro Poloni
Il capitolo conclusivo.
Le ultime opere di Mario Andrea Rigoni (1948-2021) rappresentano una svolta significativa nella produzione dell’autore. Particolarmente sorprendenti risultano le due raccolte poetiche “Colloqui col mio demone” e “Immanenza”, in cui l’autore sperimenta originali soluzioni formali e introduce una serie di temi nuovi, alcuni dei quali di forte impatto emotivo. Si tratta di testi composti con impaziente e disarmante sincerità, col malcelato obiettivo di dare un senso alla fine e completare l’opera.
Docente: Gregorio Piaia
Blaise Pascal nel quarto centenario della nascita
“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”: è una massima che viene spesso citata per sottolineare il ruolo dell’intuizione accanto alla pura ragione, e che troviamo nei Pensieri di Biagio (Blaise) Pascal, di cui ricorre quest’anno il quarto centenario della nascita (16 giugno 1623). Un’occasione per riscoprire una delle personalità più affascinanti del Seicento, che appartiene alla generazione successiva al grande Cartesio. Dopo essere stato un geniale matematico e inventore (è suo il teorema di Pascal e fu lui a costruire nel 1644 il primo calcolatore meccanico), Pascal si dedicò alla riflessione filosofico-religiosa, assai vicina al giansenismo. La morte che lo rapì a soli trentanove anni non gli permise di portare a termine il grande progetto di una Apologia della religione cristiana, i cui frammenti e fogli sparsi furono raccolti in un libro intitolato Pensieri (Pensées). Ed è su alcuni di questi “pensieri” che ci soffermeremo nel corso delle due lezioni.
Docente: Giuseppe De Bortoli
Il potere della parola
La parola è il nostro ‘capitale’, il nostro “capitale semantico” ed è quanto di più prezioso noi possediamo.
È con questo capitale che viviamo il mondo e nel mondo. È con esso che noi ci facciamo rappresentazioni del mondo dentro le quali poi viviamo. Di fronte ai cambiamenti del mondo a cui stiamo assistendo, oggi abbiamo bisogno sia di parole nuove sia di usare con maggiore consapevolezza quelle che abbiamo a disposizione; tutto ciò significa che dobbiamo porre attenzione al nostro linguaggio, soprattutto quello parlato, perché è lì che si annida la storia delle nostre parole, l’eredità che si portano dietro dai millenni in cui sono state usate. Avere almeno la consapevolezza di ciò oggi è un compito da comunicare, da far condividere ed è quello che mi sono ripromesso di fare in queste lezioni.
1) Dal suono alla parola 2) Il potere della parola 3) La fatica del concetto 4) Alcune riflessioni sull’ultimo libro di I. Dionigi “Benedetta parola. La rivincita del tempo”, Il Mulino, 2022
Docente: Tatiana Calamelli e Norina Marcolin
Religioni in India: riti e luoghi di culto – seconda puntata
Proseguiamo il viaggio verso il sud dell’India passando per gli stati del West Bengala, Orissa e Tamil Nadu, in cui abbiamo visitato templi e chiese e assistito a cerimonie religiose di vario genere.
Docente: Girolamo Vardanega
Sudan, Paese ponte tra l’Africa mediterranea e l’Africa equatoriale
Viaggio inusuale tra Storia, Popolazioni, Culture, incrociando lungo il percorso itinerari di missionari, studiosi e avventurieri italiani.
Kenya, viaggio oltre le mete del turismo tradizionale, sugli altipiani del centro e del nord
Appunti di Storia e Cultura locale, ripercorrendo a volte le orme di italiani sconosciuti o dimenticati.
Il Kenia e il Sudan
Storia, cultura e tradizioni: un resoconto basato su esperienze di vita e di lavoro in questi due Paesi africani
La raffigurazione del corpo femminile: dai popoli primitivi alla tarda romanità
La donna nell’arte medievale
Il mondo dell’arte ha rappresentato e raffigurato da sempre il corpo femminile, a partire dalla preistoria. I modelli estetici sono cambiati nel corso dei secoli. Ecco allora che, anche nel mondo dell’arte – specchio ideale del mondo reale – la donna veniva rappresentata con canoni assimilabili, continuamente, a mode, ideologie, usi e costumi. Tali canoni subirono diverse trasformazioni anche in scultura, pittura e in tutte le forme d’arte che si succedettero, a seconda di vari tipi di società. La donna è sempre stata oggetto delle raffigurazioni artistiche, ricoprendo diversi ruoli con diversi significati simbolici. Il modo di rappresentarla è cambiato non solo per via dell’evoluzione delle tecniche pittoriche o scultoree, ma anche per il cambiamento del gusto estetico, del variare delle correnti artistiche e per il modo di concepire il suo ruolo nella società. Sicuramente gli artisti nel corso dei secoli hanno sempre commesso l’errore di voler incasellare in ruoli troppo specifici la donna senza mai cogliere veramente la sua essenza.
Dall’Altopiano di Asiago al Cansiglio, fra natura, storia e geologia
Manufatti della grande guerra, vecchi insediamenti, meraviglie naturali, antiche vie di comunicazione, l’azione del carsismo che modella il territorio.Docente: Bruno Andolfato
I fiori sono intelligenti? Certamente no, se gli chiediamo di risolvere un problema astratto. Ma certamente sì, se osserviamo quali strategie abbia elaborato per riprodursi o per evolvere in forme stupefacenti per complessità e bellezza.
Docente: Lucio De Bortoli
Il lavoro prima dell’industria (secoli XV-XVIII) e le maestranze della costruzione in età moderna
1. Storia del lavoro. Arte e corporazioni nella repubblica veneta. Aspetti organizzativi, funzioni e socialità.
2. Il mestiere: Paolo architetto di territorio. Dal mestiere al progetto. La straordinaria vita di un artigiano, dal mestiere al disegno, da marangon a architetto e proto (direttore dei lavori)
3. Territorio e paesaggio: le maestranze della costruzione in età moderna (XVI-XVIII): interventi, contratti di lavoro, vita materiale.
Docente: Giacomo Andolfato
Stati Uniti d’America: nascita di una nazione
Le vicende che hanno portato le tredici colonie fondate dall’Inghilterra sulle coste del Nord America a costituirsi come nazione indipendente, destinata a diventare la maggior potenza economica e politica del Pianeta, sono più complesse e meno scontate nei loro sviluppi di quanto si potrebbe a prima vista pensare, nonché più ricche di contraddizioni. In questo ciclo d’incontri si cercherà di ricostruire la traiettoria storica che ha portato alla nascita degli Stati Uniti, un’entità politica con caratteri del tutto innovativi per l’epoca, sorta da una crisi interna all’Impero coloniale britannico. Prendendo le mosse dall’assetto economico e sociale, oltre che politico, dell’America settentrionale nel primo Settecento, si seguiranno lo sviluppo delle proteste dei coloni e l’andamento contorto della Guerra d’Indipendenza (1775-1783) sino ai complessi dibattiti politici che hanno determinato l’assetto istituzionale della nuova nazione.